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La storia del passeggino lunga tre secoli

giovedģ 6 settembre 2012 | Sara Vetrugno
La storia del passeggino lunga tre secoli
foto credit Eugenio Hansen

Correva l’anno 1739 e l’architetto William Kent elaborò per il duca del Devonshire il primo passeggino, dandogli una forma a conchiglia che abbracciasse il bambino consentendogli una posizione quasi seduta e confortevole grazie al rivestimento interno fatto di molle. Il suo decoro richiamava la pelle del serpente ed era fornito di briglie dove attaccare un animale, una capra o un cane forse, che lo tirasse.
Fu subito un successo. E così la moda per il passeggino spopolò e divenne un mezzo estremamente lussuoso che solo i più abbienti potevano permettersi.
Gli anni seguenti importanti innovazioni furono messe in atto. Innanzitutto i passeggini furono dotati di maniglioni per poter essere spinto dai genitori, dato che il modello di Kent somigliava più a un carretto trainato da un animale con la mera funzione di intrattenere il pupo.

Con l’avvento della regina Vittoria e il suo acquisto di ben tre passeggini, questi divennero un vero e proprio status symbol per la nobiltà, tant’è che la regina stessa invitò quanti volessero far parte dell’alta società a procurarsi un passeggino per la loro prole.
Molti modelli iniziarono ad essere associati alla “royalty” con dei nomi importanti come Duchessa o Principessa.

Tuttavia il vero e proprio cambiamento radicale si ebbe nel 1889 grazie a un tale Richardson che creò il primo passeggino reversibile della storia! Grazie al suo particolare meccanismo innovativo il bimbo poteva così godere del fronte mamma e una volta più cresciutello del fronte strada.
Richardson quindi è da considerarsi il vero padre del passeggino perché tante delle sue innovazioni sono in uso ancora oggi!.
Con la fine della prima guerra mondiale si assistette al primo baby boom che aprì il mercato del passeggino anche alle famiglie più povere e ciò portò altri accorgimenti per aumentarne la sicurezza: dal blocco ruote alle ceste più profonde per evitare rovinose cadute al pupetto.
E anche a livello di design furono introdotti materiali più pratici ed economici come plastica e gomma che vennero a sostituire i vecchi legno e vimini e resero la spesa affrontabile da chiunque. Negli anni ‘50 i passeggini erano ormai diventati un must per le famiglie.

mamma con passeggino Piet Strunk - 1956.jpg

Nel 1965 l’ingegnere aereonautico Owen McLaren assecondò la richiesta della figlia di avere un passeggino stabile e leggero e al tempo stesso non ingombrante e maneggevole con cui poter tranquillamente spostarsi nei lunghi viaggi. Sfruttando le sue nozioni di aereonautica elaborò “Umbrella” il primo vero e proprio passeggino compatto, immortalando per sempre il suo genio!

mamma con passeggino Bartocha Benno - 1980.jpg

Per tutti gli anni ‘70 il passeggino seguì queste linee di tendenza, avvalendosi di piccoli accorgimenti pratici come un porta oggetti o l’ombrellino parasole a fiori che faceva molto hippie.
È nel 1980 che Phil Baechler compie un ulteriore cambio radicale: amante del running e del suo piccolo primogenito, decide di combinare entrambe le cose modificando le ruote del passeggino che non avrebbero retto la sessione di corsa e sostituendole con quelle della bici: era nato il primo “Baby-Jogger” a tre ruote!.

Tutto questo ci porta ai marchi di passeggini attuali che in fin dei conti hanno tante cose in comune coi loro antenati, sebbene siano decisamente e fortunatamente più cool in termini di praticità e design!

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