Quali sono i rimedi per il raffreddore? Ecco cosa fare se il nasino di tuo figlio è chiuso, cola e non respira bene
La preoccupazione più grande per un genitore è la salute del proprio figlio. E quando sono piccoli, anche un banale raffreddore può rivelarsi fastidioso per il benessere del bambino. Infatti respirare bene è la prima difesa del bambino contro malesseri ed infezioni, perché il naso non è solo un organo per il passaggio dell’aria ma anche un collegamento importante per tutte le vie respiratorie (orecchie, gola e seni paranasali). Pertanto la salute del naso dei bambini è vitale per il benessere complessivo del piccolo perchè il nasino libero è un’ottima garanzia contro raffreddori e malattie delle vie respiratorie e favorisce un sonno tranquillo: se vi sono secrezioni ed infezioni il nasino non “funziona bene”, soprattutto nei neonati nei quali i collegamenti tra naso ed altre parti sono ancora più diretti. Le infezioni delle vie respiratorie, purtroppo, colpiscono i bambini più piccoli e, ogni volta, i genitori si trovano alle prese con nasini che colano, irritazioni della gola, tosse e, di conseguenza, malessere per il bambino… e non solo.
Il raffreddore nei bambini è un’infiammazione causata da un’infezione virale. In questo caso, il tessuto che riveste l’interno del nasino si infiamma, si gonfia, il muco si accumula ed il naso è tappato e cola. Ma qual è la causa del raffreddore nei bambini? Erroneamente, si pensa che sia il freddo a far ammalare i neonati di raffreddore, ma non è così: sono i virus i responsabili del raffreddore (per esempio rhinovirus). Questo perchè le basse temperature della stagione invernale possono diminuire l’efficacia delle difese naturali delle vie aeree e rallentare poi la capacità del nasino di filtrare l’aria, in quanto le ciglia che rivestono l’interno del nasino si muovono e spingono verso l’esterno le impurità, ma in questo caso il movimento diventa più lento e, di conseguenza, meno efficace.
L’anatomia dei nasini dei bambini è diversa da quella degli adulti, perché alcuni elementi del loro corpo non sono ancora formati o non sono sviluppati completamente e, di conseguenza, sintomi e rimedi per una stessa patologia possono essere diversi. La sinusite è un’infiammazione che colpisce i seni paranasali, cioè le cavità delle ossa che si trovano nella zona del naso. Esistono 4 tipologie di sinusite, in base alle ossa a cui fanno riferimento:
La particolarità della sinusite nei bambini è che questa colpisce i seni mascellari e i seni etmoidali, perché sono gli unici formati e completi fin dalla nascita. I seni frontali, infatti, sono presenti già a due anni, ma si completano intorno ai cinque, mentre i seni sfenoidali non sono formati del tutto fino al compimento del ventesimo anno di età. Questo spiega anche perché alcuni sintomi sono diversi da quelli dell’adulto.
Nei bambini un’infezione alle prime vie aeree (come il raffreddore e la sinusite) può migrare più in profondità e generare altre patologie, come le otiti, se raggiunge l’orecchio, o le bronchiti, se raggiunge i bronchi. Tale fenomeno è favorito anche dal fatto che il nasino chiuso, tipico della sinusite, porta a respirare con la bocca, dove non esistono gli stessi filtri per impedire alle particelle nocive di entrare insieme all’aria che inspiriamo.
I bambini allattati al seno sono più forti per affrontare il problema del raffreddore/sinusiti, in quanto il loro microbiota è ricco di bifidi e lattobacilli
Il raffreddore nei neonati e nei bambini è frequente, perché il loro sistema immunitario è ancora immaturo. I microbi dei virus entrano in contatto con l’organismo del bambino, che cerca di combatterli mettendo in atto le difese per allontanarli. I sintomi sono:
Il neonato o il bambino con questi sintomi può essere irritato, infastidito, piangere, può avere difficoltà a riposare e soprattutto potrebbe presentare difficoltà nell’attaccarsi al seno, poiché non respira bene. Bisogna ricordarsi che il bambino fino all’anno d’età ha un modo di respirare che è chiamato “respirazione nasale obbligata”, cioè sa respirare esclusivamente con il nasino e non con la bocca, cosa che si complica notevolmente se le narici sono ostruite dal muco, pertanto è fondamentale aiutarlo a liberare il nasino.
I lavaggi nasali spesso spaventano i genitori, ma sono innocui e raccomandati anche da piccolissimi. Infatti, è consigliato abituare il neonato alla routine del lavaggio, facendolo vivere come un momento di gioco.
I bambini fino ai 3 anni di età non sono in grado di soffiarsi il naso da soli.
Per tenere sempre pulito il nasino del bambino bisogna rimuovere il muco che si è formato utilizzando lavaggi nasali appositamente studiati per età neonatale ed infantile che sono anche dispositivi medici e sterili. Un lavaggio nasale corretto consiste nell’immissione nel naso di una sostanza liquida, generalmente soluzione fisiologica riscaldata ad una temperatura corporea, per pulire le fosse nasali ed eliminare il catarro stagnante. L’importanza del naso pulito per i lattanti emerge soprattutto prima della nanna e durante la poppata: il bambino ha la bocca occupata e la respirazione con il nasino è l’unica possibile.
Il lavaggio nasale libera il naso, elimina gli agenti infettivi e gli allergeni, combatte la secchezza delle mucose ed impedisce al muco di raggiungere orecchie, tonsille, gola, faringe e bronchi.
Prima di eseguire il lavaggio nasale, è indispensabile riscaldare la soluzione alla temperatura corporea, in microonde. Poi, il genitore deve aspirare la soluzione fisiologica con l’apposita siringa e distendere il bambino sul fasciatoio, sul lettino o su una qualsiasi superficie. Successivamente, deve piegare la testa del bambino da un lato, introducendo l’erogatore nella narice superiore e con una leggera pressione introdurre il liquido nel nasino. La soluzione passa, così, da una narice all’altra favorendo l’eliminazione del muco in eccesso. E poi, bisogna ripetere l’operazione, piegando la testa del bambino dall’altro lato. Infine, dopo aver effettuato il lavaggio, il genitore deve alzare il bambino per favorire la fuoriuscita del muco e pulire il nasino con un fazzolettino.
È indispensabile che il bambino abbia la bocca aperta durante il lavaggio nasale
Tra i vari rimedi quelli più diffusi sono le soluzioni saline, che possono essere:
Il virus del raffreddore si diffonde per mezzo di goccioline emesse da un soggetto ammalato e può sopravvivere per del tempo sulle superfici, come i giocattoli. È bene quindi evitare che una persona con il raffreddore venga in visita a casa per qualche giorno e che abbia contatti con il bambino. Con i bambini molto piccoli è anche consigliabile non visitare i luoghi chiusi e affollati, come centri commerciali o mezzi pubblici di trasporto.
Per altri consigli utili sul sonno del bambino e sul suo benessere in generale, potete consultare il sito ufficiale di Baby Wellness Foundation: https://babywellnessfoundation.org/#principi
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