Dopo i 9 incredibili mesi di gravidanza si torna a casa: un momento delicato che può essere vissuto con serenità grazie ad una buona dose di organizzazione
Il rientro a casa costituisce per molte mamme la fase più delicata durante il periodo del puerperio. Ma cosa succede varcata la soglia?
Come affermano gli esperti:
La dimissione dal punto nascita rappresenta solo un momento del percorso, strettamente collegata con il "prima" (gravidanza-parto) e il "dopo" (puerperio) ed è un percorso che prende avvio al primo contatto della mamma e neonato. Il coinvolgimento dei genitori nelle procedure e nelle decisioni assistenziali facilita l’acquisizione di competenze autonome e rende più sicura e felice la dimissione. La dimissione è il momento in cui il neonato e la sua famiglia possono finalmente tornare a casa.
La prima volta a casa con il neonato è un momento particolarmente intenso segnato da forti emozioni, preoccupazioni, gioie, paure e timori. Per quanto possa essere forte il desiderio di tornare a casa con il proprio bambino, pochi genitori, soprattutto con il primo figlio, sono davvero consapevoli di ciò che li aspetta davvero; a tal proposito l’OMS raccomanda fortemente l’importanza di favorire un "buon avvio".
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Cari genitori, ogni neonato ha bisogno e diritto di:
All’inizio, essere genitori può sembrare un’impresa impegnativa e spaventosa, ma tenete sempre a mente che è inutile pretendere da se stessi di sapere come fare tutto e di essere perfetti: tutto è nuovo e deve essere scoperto e appreso, sia dai grandi che dal bambino.
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Tra le neomamme c’è chi si affida completamente alle proprie capacità e chi invece si rivolge in tutto e per tutto alla propria mamma, la nonna vive così un ruolo determinante nella crescita del piccolo. Ovviamente non esiste una regola universale, l’obiettivo è di creare un ambiente sereno nel quale si apprendono ogni momento nuove abilità. Percorrerete un lungo percorso insieme a vostro figlio, il piccolo crescerà e diventerà un bambino e al suo fianco imparerete a essere i suoi genitori ogni giorno.
Essere protagonisti attivi del passaggio da coppia amorosa a coppia genitoriale significa soprattutto diventare capaci di riorganizzare la propria vita ed il proprio sistema familiare, il proprio sistema e la propria persona, accogliendo il neonato nel miglior modo che si possa fare e con le migliori risorse. Sebbene il parto e la nascita siano eventi eccezionali e ricchi di sentimenti e gioia, il vero inizio della nuova vita è il ritorno a casa: cambiano le priorità, il modo in cui organizzano il tempo libero, i progetti futuri ed il rapporto di coppia.
La nascita di un bambino è sicuramente un cambiamento positivo che può unire la coppia, poiché coinvolta nella stessa "avventura", ma preoccupazioni e momenti di stanchezza sono elementi costanti della nuova condizione. È normale sentirsi precari, come se non si fosse ancora sicuri del proprio nuovo lavoro: essere buoni genitori.
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Travolti dalla gioia della nascita si tende a sottovalutare i piccoli problemi organizzativi che il rientro a casa con un neonato può provocare; inoltre, se c’è già un fratellino o una sorellina ad attendere a casa il neo arrivato, le cose potrebbero complicarsi. Per non lasciarsi sopraffare è bene organizzare tutto per tempo, così da iniziare con la giusta serenità la nuova avventura. Decisamente il primo passo è stabilire delle priorità per capire ciò che è urgente e quello che invece può essere temporaneamente rimandato. Ecco dei semplici consigli da attuare per un avvio armonioso del nuovo assetto familiare.
1. Mettete al bando il perfezionismo. Lasciatevi aiutare il più possibile nella gestione della casa e nelle incombenze quotidiane, se qualcosa non è come dovrebbe, fa nulla. Il piccolo è il vostro impegno principale, i momenti che trascorrete con lui sono la vostra priorità, tutto il resto può aspettare. Un po’ di tempo e tutto inizierà a "girare" nel modo giusto.
2. Riposate quando il bambino lo permette. È importante ritagliarsi delle pause di relax per poter ricaricare l'energia; a volte basta una doccia lunga, un libro, un po’ di musica per vedere tutto sotto un altro aspetto…più disteso!
3. Uscite di casa appena è possibile. Tra un pasto e l’altro del bambino, per una passeggiata o per la spesa, lasciando il bambino in custodia ai nonni o ad un’amica fidata.
4. Stop a troppe visite. L’esplosione di gioia di amici e familiari a volte può essere travolgente: sentitevi liberi di dire di no all’ennesima incursione o approfittatene per chiedere loro di aiutarvi.
5. Seguite l’istinto. Consigli e suggerimenti sono da ascoltare, da valutare e da mettere in pratica se lo credete, ma ricordate che nessuno, meglio di voi, può riuscire a "tradurre" i bisogni di vostro figlio.
6. Fidatevi sempre del vostro buon senso. In caso di emergenza, però, di fronte a un problema che non sapete comprendere o risolvere, non esitate a chiedere consiglio a chi ha più esperienza e ne sa di più: i nonni, amici con più esperienza e, ovviamente, il pediatra di fiducia.
7. Fissate il primo appuntamento. Al rientro a casa la prima improrogabile incombenza è contattare il pediatra di famiglia per fissare il primo appuntamento presso il suo studio; il consiglio è di scrivere su un foglio un promemoria con tutte le cose da chiedergli perché altrimenti, quando arriverete in ambulatorio, sarà facile dimenticare tutto.
Questi sono i consigli degli esperti, ma cosa dicono quando c’è già un bimbo in casa in attesa di conoscere il nuovo arrivato?
Quando ci sono due bambini, chiaramente, l’impegno richiesto per costruire un nuovo equilibrio è molto più complesso. Il secondo figlio è una variabile che può mettere in difficoltà i genitori sia a livello pratico che psicologico. Non è così semplice dividere, essere "imparziali" e fare le cose giuste per entrambi.
Nel caso del secondo figlio, l’esperienza acquisita con il primo figlio viene utilizzata per dare da mangiare, cambiare il pannolino, consolare e mettere a letto. Tuttavia, dopo che il primo ha cambiato la vita della coppia, ogni nuovo membro della famiglia richiede una ricostruzione completa.
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Come si è già intuito, avere un altro figlio significa che tutta la famiglia deve cambiare e trovare un nuovo equilibrio. La ricerca di una nuova stabilità richiede la riorganizzazione della vita quotidiana e delle relazioni tra i membri della famiglia.
I genitori devono costruire le basi per una relazione fraterna, vivace e stimolante: l’ardua scommessa è di riuscire ad aiutare i propri figli a diventare persone forti e fratelli solidali. Per far questo è bene partire col piede giusto: è bene fare capire al primo figlio, durante gli ultimi mesi di gravidanza, che l’arrivo di un altro bambino non potrà diminuire la vostra attenzione per lui. In questo modo, idealmente, il fratello o la sorella maggiore sarà poi pronto ad accogliere un “estraneo”.
Il ruolo del padre sarà fondamentale in questo momento. Il bambino si sentirà sicuro e speciale se trascorrerete del tempo insieme e farete cose "da grandi". È essenziale coinvolgerlo nel "prendersi cura" della mamma, facendogli fare un bel disegno da regalarle e consolandolo quando ne sente la mancanza; così come è consigliato prepararlo al primo incontro, a quello che potrebbe vedere in ospedale.
I sentimenti dei genitori per il loro primo figlio spesso cambiano con la nascita di un secondo figlio. Sarebbe strano se non fosse così. Ci sono momenti in cui senti di non amarlo abbastanza o di amarlo meno di prima. Alcuni genitori raccontano di essere estremamente protettivi nei confronti del loro bambino appena nato e temono di trascurare il loro figlio più grande.
Il trucco è di darsi del tempo!
Non aspettatevi immediatamente di adattarvi a una famiglia più grande o che il primo figlio si adatti subito. Anche lui, indipendentemente dall’età, deve fare i conti con la nuova situazione ed è responsabilità dei genitori aiutarlo e sostenerlo con tutto l’amore e la pazienza che possono offrire.
Incoraggiare è importante. Ai bambini piace ascoltarvi mentre raccontate fatti e avvenimenti, e c’è molto da dire e spiegare sui neonati. Mostrategli vecchie fotografie e giocattoli e fate in modo che il gioco sia divertente, senza pretendere troppo.
Chiedete il supporto dei nonni. Anche con le migliori attenzioni, aspettatevi un po’ di risentimento e gelosia da parte del fratello/sorella maggiore. Chiedere aiuto ai nonni vi consentirà di ripartire il tempo in maniera più equa possibile tra i due bambini, così che nessuno si senta messo da parte.
Mantenete la maggior parte delle abitudini e attività del bambino. Il bambino più grande ha bisogno di rassicurazione e tranquillità, quindi, per quanto possibile, è bene non sconvolgere del tutto la sua routine come andare al parco giochi, incontrare gli amici o leggere la storia della buona notte.
Coinvolgete il figlio grande nelle nuove attività con il neonato. Il momento dei pasti, ad esempio, sono importanti e possono diventare un’occasione per creare un legame più forte tra i due bambini.
Mantenete la calma. Potrebbero verificarsi regressioni nel comportamento del primo figlio, soprattutto se questo è ancora piccolo. Il trucco è di continuare a dedicargli tempo e attenzione, elogiandolo e aiutandolo a svolgere il suo ruolo di guardiano del fratellino/sorellina minore, evitando di dare importanza a queste richieste, che potrebbero solo essere ricattatorie.
Per altri consigli utili sul sonno del bambino e sul suo benessere in generale, potete consultare il sito ufficiale di Baby Wellness Foundation: https://babywellnessfoundation.org/#principi
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