Come vestire il neonato, quali accorgimenti prendere e come evitare malanni e ipotermia.
Con l’arrivo della stagione fredda, genitori e neo genitori sono intimoriti dall’esposizione dei bambini, specie se neonati, alle temperature rigide. Si temono malanni, raffreddori e nei casi estremi, ipotermia. Cosa fare allora per proteggere i bambini dal freddo eccessivo? Ecco una serie di consigli utili redatti in collaborazione con gli esperti.
In passato, fino a trent'anni fa, si pensava che fosse più sicuro tenere in casa i neonati per almeno i primi 20 giorni di vita e, dopo questo periodo, iniziare ad uscire in modo graduale e per poco tempo al giorno. Oggi, non esistono evidenze scientifiche a sostegno di questa abitudine e, anzi, gli esperti consigliano di esporre fin da subito i neonati all’aria aperta, sia per dar loro maggiori stimoli nell’esplorazione dell’ambiente e sia perché l’esposizione alla luce del sole favorisce la sintesi della vitamina D.
Quindi, se il bambino sta bene, non c’è alcuna controindicazione a uscire all’aria aperta, anche di inverno, a patto che si prendano dovute precauzioni per proteggerlo dal freddo eccessivo.
Quanto più tempo si trascorre all’aperto, tanto più basso è il rischio di contrarre infezioni respiratorie, che tendono a circolare nei luoghi chiusi e affollati.
Evitando - ovviamente - di uscire in condizioni estreme, è bene abituare il bambino fin da subito a mettere il nasino fuori di casa e a stare quotidianamente a contatto con l’aria aperta e la luce, così da garantirgli una crescita sana e numerosi vantaggi sia in termini di rilassamento che di stimoli.
Anche se fa molto freddo, mamma e papà possono stare tranquilli che il freddo o la pioggia non siano dei pericoli per il neonato, a patto che si scelga il giusto abbigliamento e si prendano le dovute precauzioni. La strategia più efficace è vestire il bambino “a cipolla”, aggiungendo o togliendo un indumento a seconda delle necessità, e scegliendo sempre le fibre naturali, come il cotone, che fa respirare la pelle e trattiene bene il calore.
Si consigliano 4 strati:
(Credits foto: Freepik - prostooleh)
Non dimenticare sciarpa e cappello per evitare colpi d’aria a collo, fronte e orecchie, oltre ai guanti per tenere al caldo le mani.
È importante ricordare che i bambini hanno una capacità di auto-regolazione della temperatura corporea (termoregolazione) ridotta rispetto agli adulti e anche il sudore nei bimbi piccoli non è indicativo della loro temperatura, perché hanno scarse riserve idriche e sudano di meno, quindi questo fattore non aiuta a capire se hanno caldo.
I neonati, poi, hanno meno grasso sottocutaneo, e non hanno ancora sviluppato la capacità di “tremare dal freddo”, un’azione involontaria del loro corpo che permette di produrre un po’ di calore. Di conseguenza, i bambini, specialmente quelli più piccoli, soffrono le temperature basse più degli adulti. E il rischio, a livelli estremi, è l’ipotermia.
I segnali di ipotermia nei bambini sono:
Ecco una serie di consigli per gestire bene il binomio neonato-freddo:
(Credits foto: Freepik - freepic.diller)
Per capire se il bambino è surriscaldato (da un abbigliamento eccessivo) e monitorare la sua temperatura corporea basta toccare la nuca o la parte posteriore del collo. La temperatura delle mani e dei piedi infatti non è indicativa.
Per altri consigli utili sul sonno del bambino e sul suo benessere in generale, potete consultare il sito ufficiale di Baby Wellness Foundation: https://babywellnessfoundation.org/#principi
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