Ecco una serie di consigli su cosa dovrebbe mangiare la mamma e quali falsi miti ignorare sull’allattamento
La promozione dell’allattamento materno è considerata da tempo una priorità di salute pubblica, tale da essere espressamente indicata dall’UNICEF come un diritto nell’articolo 24 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell'adolescenza.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda, infatti, che i bambini siano allattati al seno in maniera esclusiva fino al compimento del sesto mese di vita, ove possibile. Difatti, il latte della mamma è fondamentale per la crescita del microbiota intestinale del bambino: è un preziosissimo alleato per lo sviluppo del sistema immunitario del neonato, agendo come barriera contro gli agenti patogeni. Ma non solo. Da tempo si conosce la capacità che il latte materno ha di proteggere il bambino, non solo nei mesi in cui viene assunto, ma anche a distanza di tempo, persino in età adulta; inoltre, negli anni, si è provato che i bambini allattati al seno materno diventano adulti meno allergici e meno ammalati, rispetto a quelli che il latte materno non lo hanno assunto.
Ma esistono una serie di indicazioni alimentari che la mamma deve seguire mentre allatta? E quali luoghi comuni è meglio sfatare per quanto riguarda l’allattamento?
Per una mamma che allatta e non ha problematiche particolari, è consigliato seguire un’alimentazione bilanciata e completa, assumendo tutte le proteine, le vitamine e i minerali di cui ha bisogno. Rispetto ad una donna che non allatta, servono mediamente circa 500 calorie in più al giorno per produrre la quantità di latte (750-1.000 ml) che serve al bambino. Solo in condizioni di grave malnutrizione la produzione del latte viene compromessa. Allo stesso modo, le madri che allattano al seno sono spesso incoraggiate a bere molto, però forzare questo meccanismo fisiologico non aumenta l’apporto di latte ma può persino ridurlo. Pertanto, la mamma che allatta deve bere quando ha sete o, ancor di più, se nota che le sue urine sono scarse o concentrate, del resto come tutti.
Per quanto riguarda il divieto di bere alcol o di mangiare alcuni cibi non esistono particolari prescrizioni ma naturalmente ci si affida al buon senso della mamma alla quale è consigliato sempre di non esagerare.
Spesso accade di sentire informazioni e consigli errati riguardo l’allattamento al seno che non fanno altro che confondere la mamma in questo periodo così delicato: ecco, quindi, 10 falsi miti assolutamente da sfatare.
Una mamma produce da 750 ml a un litro di latte e necessita di 500-700 calorie aggiuntive, una quota di energia facilmente assimilabile con una piccola porzione di cibo in più.
Non è scientificamente provato che alcun tipo di bevanda assunta in abbondanza faciliti la produzione di latte, come si credeva erroneamente, invece, in passato.
In passato, si credeva che l’allattamento indebolisse e consumasse la mamma (denti, forze fisiche ecc.), in realtà basta alimentarsi correttamente e portare avanti uno stile di vita sano, come una corretta igiene orale, per non accusare particolari conseguenze.
La mamma può e deve, quando possibile, fare attività fisica moderata, perché favorisce il suo benessere psicofisico e quindi quello del piccolo.
Se è comparsa la febbre, l’infezione è già in corso e quindi il bambino ha già reagito. In questo caso, la mamma può assumere medicinali antipiretici, come il paracetamolo o l’ibuprofene.
Come tutte le cose, è semplice se si sa. Pertanto, è preferibile che la mamma, nei primi giorni di vita del piccolo, abbia a supporto personale qualificato che, con pazienza, tatto e garbo, le dia indicazioni precise e pratiche su come posizionare il bambino, come attaccarlo e, infine, come allattare al seno. Purtroppo, infatti, spesso la mamma viene lasciata sola e abbandonata in questa fase così critica. Invece, l’allattamento richiede sostegno e una fase di apprendimento, per mamma e neonato.
Aglio, cipolla, cavoli, broccoli sono controindicati durante l’allattamento? Sì e no. In realtà, una donna che allatta al seno deve sentirsi libera di mangiare secondo le proprie abitudini. Non ci sono alimenti vietati, anche perché nella vita intrauterina il bimbo si è già abituato a sapori e gusti perchè l’alimentazione della mamma fa parte della cultura, pertanto rispettare le abitudini alimentari significa avere riguardo per quella determinata cultura della persona. In determinati tipi di alimentazione, poi, come per esempio quella vegana, è consigliata un’integrazione, come la vitamina B12, di cui il latte materno potrebbe essere carente. E se la mamma nota che il bambino reagisce negativamente a uno specifico alimento, è sempre bene consultare il pediatra.
Non ci sono prove scientifiche sul fatto che siano dannosi ma, anche in questo caso, va usato il buon senso: sarebbe meglio non superare le tre tazzine al giorno perché un consumo elevato potrebbe determinare il rischio di irritabilità nel lattante.
Non è necessario lavare il seno prima della poppata perchè il bambino, in virtù del forte legame che lo lega alla mamma, sa riconoscerne perfettamente l’odore; infatti, il seno produce una sostanza che richiama il piccolo e che è ricca di batteri “amici”, i quali contribuiscono a formare il sistema immunitario del neonato.
Sicuramente il latte materno, ricco di sostanze nutritive, è il miglior modo che ha un neonato per alimentarsi nei primi mesi di vita ed è anche molto importante per lo sviluppo del suo cervello. Ma non c’è nessuna evidenza scientifica che l’allattamento al seno incida sul legame tra mamma e bambino.
Per altri consigli utili sul sonno del bambino e sul suo benessere in generale, potete consultare il sito ufficiale di Baby Wellness Foundation: https://babywellnessfoundation.org/#principi
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