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Acquaticità neonatale: i benefici del rapporto con l'acqua

Acquaticità neonatale: i benefici del rapporto con l'acqua

Vivere il contatto con l’acqua in maniera positiva favorisce lo sviluppo psicofisico e sociale del bambino.

Nel 1993 il Dott. Boris Ginzburg ha introdotto il concetto di “idromotricità” che prevede la combinazione dell’esercizio fisico in acqua con il sostegno psicologico e il benessere emotivo. Tale approccio olistico, che trae la propria forza principale dai benefici dell’acquaticità, è particolarmente indicato per bambini e donne in gravidanza poiché tiene conto non solo della salute fisica del neonato, ma anche del benessere mentale e emotivo dei genitori.

Ma cosa vuol dire esattamente "acquaticità"? Parola agli esperti.

Cosa si intende per acquaticità?

L’acquaticità è la capacità di muoversi a proprio agio in acqua; riuscire quindi a sentirsi completamente sereni e al sicuro mentre si è immersi, anche per lunghi periodi di tempo. I molteplici benefici di un rapporto sereno con l'acqua hanno spinto scienziati ed esperti ad indagare sui reali vantaggi che tale relazione può apportare ai neonati e ai bambini in generale.

Acquaticita neonatale - neonato che gioca con la mamma in acqua

Credits: immagine di prostooleh su Freepik

A cosa serve l’acquaticità neonatale?

Il rapporto con l’acqua deve essere costruito fin dai primissimi mesi del bambino per agevolare un’esperienza positiva e facilitare così un armonioso sviluppo psicofisico in sintonia con le sue capacità fisiologiche. Infatti uno dei vantaggi principali dell’acquaticità è il suo impatto positivo sullo sviluppo motorio dei bambini: studi recenti dimostrano che i bambini che partecipano a programmi di acquaticità hanno prestazioni motorie superiori rispetto ai loro coetanei. Questi benefici si manifestano in diverse aree, tra cui la prensione, l’equilibrio e il controllo posturale.

Inoltre, in acqua i bambini hanno la possibilità di prendere dimestichezza con suoni, rumori e variazioni di pressione e temperatura, migliorando così le loro capacità di adattamento e il loro sviluppo percettivo-sensoriale. Anche da un punto di vista sociale possono essere misurati i benefici dell'acquaticità: il senso di appartenenza a un gruppo durante le attività in acqua aumenta l’autostima e le capacità di azione. A questo si aggiunge l’interazione con materiali, ambienti e persone nuove che stimola lo sviluppo neuro-cognitivo, migliorando linguaggio, memoria, attenzione e apprendimento.

Gli effetti positivi dell’acquaticità per il neonato
  • Stimolazione sensoriale ed emotiva
  • Scoperta delle posture e sviluppo muscolare
  • Miglioramento della coordinazione e della motricità
  • Apprendimento del controllo respiratorio
  • Creazione di un legame sano con l’acqua
  • Rafforzamento del legame con i genitori
  • Aumento della fiducia e dell’indipendenza
  • Divertimento e socializzazione
  • Regolarizzazione dell’appetito e del sonno

Quando iniziare i corsi di acquaticità neonatale?

Gli esperti consigliano di iniziare con il nuoto dopo i primi 3 mesi di vita del neonato e insistono sull’importanza della presenza dei genitori durante la lezione per costruire un forte legame con il loro bambino. Il corso è tenuto da un professionista esperto che supervisiona attentamente l’attività mentre uno o entrambi i genitori partecipano attivamente per rendere l’esperienza il più piacevole e confortevole possibile.

Acquaticita neonatale - bimbo piccolo che nuota in piscina con la mamma

Credits: immagine di prostooleh su Freepik

Acquaticità da 3 a 6 mesi

Dai 3 ai 6 mesi, i neonati fanno ricorso al riflesso innato dell’apnea volontaria, una capacità che si attiva automaticamente quando viene immerso in acqua: il piccolo trattiene il respiro temporaneamente e chiude le vie respiratorie per proteggersi dall’inalazione di liquido. Durante i primi 6 mesi di vita il bambino si relaziona con l’acqua in modo del tutto naturale sostenuto nei movimenti dall’istruttore e dai genitori che lo guidano con gentilezza verso le nuove scoperte.

Acquaticità da 6 a 12 mesi

In questa fase il bambino diventa sempre più padrone della sua respirazione e inizia a giocare con il respiro in base alle attività che svolge, impara a governare il proprio corpo nell’acqua esplorando e scoprendone i movimenti volontari.

Acquaticità da 12 a 18 mesi

In questa fase di sviuluppo, come accade sulla terraferma, anche nel mondo acquatico il piccolo diventa sempre più autonomo: l’abilità di galleggiamento è più efficace ed impara a muoversi con l’aiuto di attrezzi che consentono al bambino di sperimentare nuove modalità di movimento e di acquisire fiducia nell’acqua.

C'è tanto altro da sapere sull'acquaticità e sugli enormi benefici per i bambini di un positivo rapporto con l'acqua, che va vissuto con serenità ma anche con attenzione. Ecco allora l'approfondimento degli esperti Baby Wellness Foundation: https://babywellnessfoundation.org/#principi

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