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 Babywearing

Il babywearing, letteralmente “indossare il bambino”, è l’antica pratica di portare e trasportare il bambino attraverso dei supporti legati al corpo del genitore: fasce porta bebè, marsupi e Mei Tai sono le alternative più popolari.

Se non sai come scegliere e quali acquistare ecco la nostra guida con preziosi consigli.

Fasce, Marsupi e Mei Tai: scegli il tuo porta bebč

Introduzione

Mamma e figlio. Uniti insieme nello stesso corpo prima della nascita. E nello stesso abbraccio subito dopo il parto.

Sono numerosi gli studi recenti che consigliano di incentivare il contatto pelle a pelle fra il neonato e i genitori il più a lungo possibile nei primi anni della sua vita, letteralmente “indossando” il bambino. Parliamo del babywearing, una pratica molto antica e usata in tutto il mondo, che, da qualche anno, si va diffondendo sempre di più anche in Europa e in Italia.

Cosa significa babywearing?

Consiste, in sostanza, nel portare il bambino addosso – mentre si va a fare una passeggiata o anche in casa se si svolgono attività che non lo espongano a rischi – legandolo a sé attraverso una fascia in tessuto o un altro tipo di supporto più rigido. In questo modo, il piccolo ritrova quello stesso senso di protezione che provava mentre nuotava nel liquido amniotico nella pancia della mamma, rassicurandosi e sentendosi al sicuro.

Il rapporto madre-figlio, nella primissima fase, d’altra parte, vive soprattutto di carezze, ci si parla senza il bisogno di dirsi nulla, ma semplicemente toccandosi con le mani e avvicinandosi con i corpi. Cosa che, fra l’altro, vale anche per i neo-papà: attraverso il babywearing, possono iniziare a farsi riconoscere dal proprio bambino, cominciando a intessere quel legame speciale che li unirà per tutta la vita.

Quando e come iniziare il babywearing?

Vista la necessità del neonato di stare a contatto con il genitore, il babywearing può essere adottato sin dalla nascita come modalità di "trasporto". Prima però, consigliano i pediatri, è bene considerare la tonicità muscolare del neonato e la sua capacità di allargare le gambine, variabili da valutare nella scelta del tipo di supporto da utilizzare. Anche la salute della madre deve essere presa in dovuta considerazione poiché se la mamma deve ancora recuperare il proprio stato di benessere, potrebbe scegliere di diventare "portatore" in un secondo momento, per lei più sereno.

La raccomandazione, se si sceglie un prodotto di babywearing per neonato, è di preferire un modello con i tessuti morbidi se a contatto della delicata pelle del piccolo, e con supporti adeguati per sorreggere correttamente il bambino.

Quali sono i benefici del babywearing?

In generale, pediatri e psicoterapeuti sono abbastanza concordi nel dire che questa pratica favorisce lo sviluppo psicofisico del bambino. In che modo?

I vantaggi per i bambini, avvalorati da diversi studi specifici, sono numerosi:

  • piangono meno, perché il contatto ravvicinato inibisce la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress
  • acquisiscono un senso di sicurezza e fiducia che, poi, crescendo diventa maggiore predisposizione all’autonomia e all’indipendenza
  • beneficiano del contatto visivo, tattile e uditivo con chi li “porta”, cosa che permette anche a persone diverse dai genitori, che devono prendersi cura del piccolo (ad esempio nonni o baby sitter), di poter entrare in sintonia più facilmente con lui
  • sviluppano meglio le aree del cervello deputate all’apprendimento e alla risposta allo stress
  • tendono meno a incorrere nella Plagiocefalia (la testa piatta del neonato), dovuta al fatto che le ossa del cranio sono ancora molto morbide nei primi mesi e possono deformarsi se, per esempio, il piccolo dorme sempre nella stessa posizione
  • è particolarmente consigliato adottare questa pratica per i bambini con esigenze particolari, come i problemi di ritardo nello sviluppo
  • riduce, secondo alcuni studi, l’insorgenza delle coliche del lattante.

Ci sono indubbi benefici anche per i genitori che “portano” il bambino:

  • nelle madri, aumenta la produzione di ossitocina, l’ormone del benessere e della felicità, e stimola la propensione alla cura e all’accudimento
  • le madri sono meno a rischio di depressione post-partum
  • i padri riescono a creare prima e meglio un contatto più armonioso e fisico con i figli.

FOCUS: che cos’è la Marsupioterapia?

Alcuni marsupi e fasce sono indicati per la Marsupioterapia (o Kangaroo Mother Care). Nata per necessità a Bogotà in Colombia, negli anni Settanta dove gli infermieri si sono trovati a fronteggiare la mancanza di incubatrici rispetto al numero dei neonati prematuri, utilizza i genitori come una sorta di “incubatrici” naturali. Consiste, in sostanza, nel posizionare i bambini appena nati sul petto della madre per sfruttare il potere termoregolatore del suo corpo.

Questa posizione marsupiale oggi viene adottata subito dopo il parto in tantissimi ospedali che lasciano i neonati, anche quelli a termine, nella prima ora dopo la nascita, a contatto corpo a corpo con la madre. L’applicazione di questa pratica si consiglia anche con i padri (“marsupioterapia paterna”), nei casi in cui la mamma – per motivi clinici – non possa effettuarla. Gli effetti sul bambino sono rilassamento, riposo, prima attività degli arti, familiarizzazione e anche incentivo all’allattamento al seno.

Che cos’è la Displasia dell’anca?

Nei primi mesi dopo la nascita, soprattutto nei paesi occidentali, esiste il rischio per i neonati di incorrere nella “displasia dell’anca”. Occorrono numerose settimane, infatti, prima che le articolazioni si allunghino e una postura scorretta può causare questa deformazione che consiste, in sostanza, nei due elementi dell’articolazione gamba-bacino (testa del femore e acetabolo) che non collimano come dovrebbero.

L’uso dei pannolini e l’attenzione a una posizione corretta, durante il trasporto del bambino, sono essenziali a ridurre questo rischio. A questo scopo, molti supporti babywearing in commercio riportano la dicitura di consigliati dall’Istituto Internazionale per lo studio della Displasia (IHDI), che garantisce che il prodotto sia funzionale al corretto sviluppo evolutivo delle anche.

Guida al babywearing - la displasia all'anca e la posizione a M - Cercapasseggini

La posizione a M

È la posizione ideale in cui deve essere il bambino durante il babywearing, perché favorisce il corretto sviluppo delle anche. È la posizione in cui le ginocchia del bambino si trovano più in alto rispetto al bacino e le gambe sono divaricate a circa 90°. Detta anche “posizione a ranocchia”, viene assunta in modo spontaneo dai bambini piccoli quando vengono presi in braccio e va incentivata con i supporti babywearing che vengono utilizzati.

Quali sono le tipologie di supporti di Babywearing?

I supporti babywearing si dividono in tre tipologie:

  • fasce (elastiche, rigide e ad anelli)
  • marsupi (ergonomici e non)
  • Mei Tai (una modalità ibrida fra le due precedenti).

Queste tipologie, a loro volta, si suddividono in due macrocategorie:

  • supporti non strutturati, vere e proprie fasce lunghe o lembi di tessuto che non prevedono nodi, anelli o fibbie già preconfezionati. A questa macrocategoria appartengono fasce rigide e fasce elastiche;
  • supporti strutturati, che prevedono nodi, anelli, fibbie, spallacci, bretelle utili a mantenerne la forma preconfezionata. A questa seconda macrocategoria appartengono fasce ad anelli, marsupi e Mei Tai.

Per orientarsi nella scelta del prodotto è bene, però, avere preliminarmente alcune informazioni.

Premesse tutte le considerazioni che abbiamo fatto sulla posizione corretta del bambino, un buon supporto babywearing deve avere alcune caratteristiche che lo rendano comodo anche per il genitore che lo indossa:

  • deve essere a livello o sopra l’ombelico dell’adulto, mai al di sotto
  • non deve esserci nessuno spazio vuoto (o il minore possibile) fra i due corpi del genitore e del bambino che devono aderire al meglio
  • deve essere sicuro per entrambi e, nello stesso tempo, permettere al genitore libertà di movimento di mani e braccia.

Altre caratteristiche opzionali che, però, è preferibile che ci siano sono:

  • la possibilità di adattarsi alle esigenze di età e peso del bambino nell’arco di tempo classico di utilizzo del supporto babywearing (0-3 anni o più)
  • la possibilità di poter scegliere fra più posizioni di trasporto in cui mettere il bambino: orizzontale, frontale, sul fianco o sulla schiena
  • la praticità d’uso
  • la capacità di regolare autonomamente lunghezza e larghezza
  • la qualità dei tessuti con cui il supporto è stato realizzato (per esempio, senza sostanze che possano essere nocive per l’uomo o per l’ambiente).

Le fasce porta bebè: cosa sono, pro e contro, posizioni possibili

Le fasce porta bebè, molto usate soprattutto nelle culture del Sud del mondo (Africa, Sud America), si avvolgono e si legano attorno al corpo del bambino e del genitore nel modo più comodo e confortevole per entrambi. Le modalità di legatura dipendono dal prodotto scelto e bisogna attenersi scrupolosamente alle istruzioni o ai video tutorial che lo accompagnano, anche se un utile consiglio valido per le fasce è quello di procedere all’operazione stando seduti.

Fasce neonato rigide ed elastiche

Guida al babywearing - le fasce rigide ed elastiche - Cercapasseggini

Questi due modelli non differiscono molto nell’aspetto ma nella tipologia di materiale usato per la realizzazione e nella vestibilità.

Fasce porta bebè rigide

Le fasce porta bebè lunghe e rigide sono, di norma, in cotone spesso, senza bottoni, anelli o nodi preconfezionati e hanno una lunghezza che varia a seconda della misura scelta, mentre la larghezza si aggira fra i 40 e i 60/70 cm.

Attenzione: le misure dipendono dalla corporatura di chi indossa le fasce (mamme e papà) e non c’entrano, invece, con peso e altezza del bambino.

A livello puramente indicativo, diciamo che:

  • chi ha una costituzione esile dovrebbe optare per la taglia S (cioè per una fascia che sia lunga almeno 4 metri);
  • le corporature medie, cioè le donne che indossano, generalmente, una taglia 42/44 e gli uomini che vestono la taglia 46/50, dovrebbero preferire la taglia M (un po’ più lunga di circa 50/60 cm rispetto alla taglia S);
  • le corporature robuste e abbondanti, che, di norma, indossano capi larghi, dovrebbero orientarsi sulla taglia L (lunga un po’ più di 5 metri).

I PRO delle fasce porta bebè rigide:

  • l’ottima tenuta del tessuto anche quando il peso del bambino è maggiore
  • la possibilità di usarla dalla nascita e finché il piccolo voglia essere portato
  • la versatilità
  • la perfetta aderenza
  • il comfort per genitori e figlio
  • la praticità: occupa poco spazio per essere riposta.

I CONTRO delle fasce porta bebè rigide:

  • la scelta della misura più giusta alle proprie esigenze
  • l’iniziale complessità nell’utilizzo e la manualità indispensabile nel gestirla.

Fasce porta bebè elastiche

Le fasce per neonato lunghe ed elastiche sono realizzate in cotone elasticizzato, anche in questo caso senza bottoni, anelli o nodi preconfezionati, e hanno una misura unica e una lunghezza fissa di circa 5 metri e mezzo. Cosa che permette di adattarsi a corporature diverse con la differenza che chi è più esile avrà tessuto in più da sistemare, per esempio, intorno alla vita.

Si può utilizzare al massimo fino al secondo anno di vita. Successivamente, il peso del bambino diventa impegnativo sia per il prodotto sia per chi lo indossa.

I PRO delle fasce porta bebè elastiche, sono:

  • il maggiore comfort dato dal tessuto elasticizzato per bambini e genitori
  • l’essere adatta anche ai neonati prematuri
  • la leggerezza e il minimo ingombro
  • la versatilità
  • la misura unica

I CONTRO delle fasce porta bebè elastiche, riguardano:

  • il fatto che si possano utilizzare generalmente fino ai 12 kg del bambino (circa i 24 mesi d’età)
  • il rischio che il tessuto diventi cedevole con l’aumento del peso del piccolo
  • l’iniziale complessità nell’utilizzo e la manualità indispensabile nel gestirla.

Sia le fasce neonato lunghe e rigide che le fasce lunghe ed elastiche possono prevedere, al netto delle specifiche indicazioni del prodotto, 4 posizioni per portare il bambino:

  • orizzontale
  • frontale
  • sul fianco
  • sulla schiena.

Fasce porta bebè ad anelli

Guida al babywearing - le fasce ad anelli - Cercapasseggini

Le fasce porta bebè ad anelli risultano molto utili per chi non ha ancora acquisito una grande praticità con questo genere di prodotti. Si presentano come una striscia di stoffa di lunghezza variabile che dispone di due anelli posizionati su una delle due estremità. Per legare il bambino bisognerà, quindi, far passare l’altro lembo della fascia all’interno degli anelli, seguendo le istruzioni fornite dalle varie case produttrici e regolando i lembi per scegliere lunghezza e aderenza. È realizzata con uno speciale cotone a ordito triplo, molto resistente.
Queste fasce vengono anche dette “ad amaca” perché il bambino viene effettivamente inserito in una sorta di amaca di tessuto, dando ai genitori o a chi la indossa la sensazione di portare una comoda tracolla.

I PRO della fascia porta bebè ad anelli:

  • la resistenza del tessuto
  • la taglia unica che si adatta a ogni corporatura
  • si può usare sin dalla nascita (salvo diverse indicazioni del produttore) anche perchè comoda in fase di allattamento
  • l’utilizzo più intuitivo e facile senza speciali legature
  • il poco ingombro.

I CONTRO della fascia porta bebè ad anelli:

  • la sensazione di minore sicurezza nel portare i neonati rispetto al trasporto dei bambini più grandi, perché il piccolo è meno stretto al corpo rispetto alle fasce lunghe
  • il peso del bambino distribuito in modo non simmetrico sul corpo del genitore
  • minor libertà di movimento
  • minore possibilità di scelta fra le posizioni in cui tenere il bambino.

Fermo restando che la posizione ideale per questa tipologia di fascia è quella sul fianco, anche con la fascia ad anelli sono previste tutte e quattro le posizioni possibili:

  • orizzontale
  • frontale
  • sul fianco
  • sulla schiena.

I marsupi per neonato: cosa sono, pro e contro, posizioni possibili

Guida al babywearing - i marsupi - Cercapasseggini

I marsupi per neonato si presentano come supporti più elaborati e tecnici rispetto alle fasce perchè hanno una struttura preimpostata che favorisce il comfort sia del bambino che del genitore che lo porta e rende il prodotto adattabile alle diverse fasce d’età del piccolo (dalla fase neonato alle successive) grazie alla presenza di spallacci, fibbie, cerniere che ne permettono le regolazioni in larghezza e in altezza, conformandosi facilmente a tutte le corporature.

In presenza di queste caratteristiche si parla di “marsupi ergonomici” e fra tutte le tipologie di supporti per il babywearing sono quelli meglio indicati anche per trasportare i bimbi più grandi e pesanti (e quelli preferiti dalla gran parte dei papà), perché sono dotati di una sorta di seggiolino su cui poggia il piccolo e di un supporto lombare per il genitore, che gli permette di sostenere il carico senza correre il rischio di sforzare troppo le spalle e la schiena.

I due fattori chiave da tenere sempre ben presenti in fase di scelta sono lo schienale – meglio se imbottito – e la seduta larga che possa permette al piccolo di assumere la posizione più corretta, quella a M. Sempre raccomandata è la presenza del cuscino riduttore per la testa del bambino, se si usa il supporto fin dalla nascita, perché il neonato ha necessariamente bisogno di un sostegno, non essendo ancora in grado le ossa che reggono il capo di mantenersi da sé, da rimuovere, poi, quando sarà cresciuto.

Inoltre, i marsupi risultano molto pratici da indossare con poche semplici e intuitive mosse, spiegate nei manuali di istruzioni che li accompagnano.

Il marsupio ergonomico può essere usato anche per fare trekking, sebbene in commercio esistano zaini portabimbo, appositamente studiati per questo scopo, con il telaio in alluminio, la cappottina e il parapioggia, come abbiamo riportato nel nostra articolo "Col passeggino in montagna: tutto quello che c'è da sapere".

I PRO dei marsupi sono:

  • l’ottima distribuzione del peso su busto e schiena per portare i bambini anche più pesanti
  • la taglia unica regolabile per adattarsi alle varie corporature (favorendo, quindi, il ricambio fra mamma e papà se hanno fisici diversi)
  • la possibilità di utilizzare più posizioni diverse
  • l’utilizzo fin dalla nascita (con cuscino riduttore per reggere la testa)
  • la facilità nell’essere indossato, anche per chi ha poca manualità
  • il fatto che non si deformi con l’uso e il passare del tempo.

I CONTRO dei marsupi sono:

  • l’impossibilità di portare il neonato in posizione orizzontale, cosa che può far diventare non semplice l’allattamento alle madri mentre si usa il supporto
  • un ingombro maggiore rispetto alle fasce, sia indossato che riposto
  • l’imbottitura, soprattutto degli spallacci, che può provocare sudorazione durante l’estate con le temperature più alte

Le POSIZIONI possibili sono:

  • frontale
  • sul fianco
  • sulla schiena.

Mei Tai: cosa sono, pro e contro, posizioni possibili

Guida al babywearing - i Mei Tai - Cercapasseggini

Il Mei Tai è un supporto babywearing ibrido di origine orientale, realizzato per lo più in cotone, che richiama molto nella struttura il marsupio, presentando, però, al posto di spallacci e cinghie, strisce di stoffa da legare con molto scrupolo. È costituito da un pezzo di tessuto quadrato per sostenere il corpo del bambino e da due strisce laterali con cui realizzare le legature. Alcuni modelli propongono in aggiunta anche tasche portaoggetti o poggiatesta per i neonati.

Si potrebbe dire che come comfort assomiglia molto a quello della fascia lunga rigida, ma ha dalla sua una maggiore facilità nell’essere indossato perché la legatura si limita a un incrocio dietro la schiena della madre e, poi, sotto il sederino del bambino.

I PRO dei Mei Tai sono:

  • l’utilizzo nelle varie fasce di età
  • la semplicità e immediatezza con cui si indossa
  • la taglia unica
  • l’essere poco ingombrante
  • il buon comfort per il genitore e il bambino

I CONTRO dei Mei Tai sono:

  • le posizioni limitate a quelle che consiglia il produttore di ciascun modello
  • il fatto che possa risultare complicato da indossare per chi ha poca dimestichezza con le legature
  • l’aderenza che potrebbe non sempre essere perfetta.

Le POSIZIONI possibili sono:

  • frontale
  • sul fianco
  • sulla schiena.

Qualche consiglio finale per la scelta del miglior supporto babywearing

Laddove possibile, ponete particolare attenzione ai tessuti con cui sono confezionati i vari prodotti e preferite il cotone biologico, che ha il vantaggio anche di essere ecosostenibile e particolarmente indicato per le pelli sensibili a rischio irritazione.

Ponete riflessione, in fase di acquisto, alla fascia di età per cui i vari prodotti sono consigliati (se dalla nascita o dai mesi successivi, in genere quarto o quinto mese) e tenete anche conto del peso massimo che supporta in rapporto al ritmo di crescita del vostro bambino. Un’indicazione che può essere decisiva nel preferire una tipologia a un’altra!

Dopo aver valutato prioritariamente gli aspetti tecnici, badate anche all’estetica. In commercio ci sono tante fasce e marsupi coloratissimi e dal design ricercato e raffinato. Scegliete quello che più si adatta al vostro stile personale o di coppia.

Domande frequenti

Cosa č il babywearing?

Antichissima usanza, il babywearing è ora riconosciuto dalla pediatria moderna come una pratica di “trasporto” del bebè dai molteplici benefici.

Il contatto del bambino con il corpo dei genitori è una condizione che favorisce la sua crescita anatomica (maturazione delle anche, sviluppo della postura), neurologica (sviluppo cerebrale), motoria, linguistica, psichica (attaccamento, sviluppo della fiducia di base) e sociale. Non a caso in moltissimi supporti di babywearing è riportato se sono consigliati dall'Istituto Internazionale per lo studio della Displasia.

Quali sono le fasce porta bebč e i marsupi neonato in commercio?

C’è davvero l’imbarazzo della scelta. Ma occorre distinguere tra supporti strutturati come i marsupifasce ad anelli (o fascia ad amaca) e i Mei Tai e i supporti non strutturati ovvero le fasce porta bebè lunghe elastiche e rigide

Le fasce porta bebè sono semplici e lunghi lembi di stoffa che prevedono moltissime posizioni; quelle elastiche, più adattabili, sono anche più inclini a deformarsi, mentre quelle rigide, più “stabili”, sono però più complicate da indossare.

Tra i supporti strutturati i marsupi sono di mentalità più occidentale: più pratici e comodi, ma un po’ ingombranti.

Meglio fascia o marsupio per un neonato?

Dipende: dal tipo di famiglia e di stile di vita, dal carattere del bambino, dall’età e dal suo peso, dal tipo di utilizzo (sporadico o per lungo tempo). Tantissime variabili.
Fasce e marsupi hanno pro e contro; da tenere comunque sempre presente in fase di scelta è che il supporto di babywearing prescelto debba:

  • rispettare la fisiologia del bambino
  • garantire sicurezza del bambino durante gli spostamenti
  • assicurare una certa libertà di movimento, sia del bambino che del genitore
  • avere un design pensato per gravare il meno possibile sulla schiena del genitore
  • essere realizzato in tessuti non nocivi e facilmente lavabili

Cos’č un Mei Tai?

Il Mei Tai è un sistema di babywearing che coniuga le caratteristiche di una fascia porta bebè e di un marsupio: è fatto con un pezzo di stoffa che prevede dei lembi da utilizzare nella legatura (come avviene per le fasce) ma presenta delle spalline rigide per essere indossato come un marsupio.

Molti genitori lo preferiscono agli altri supporti porta bebè perchè è più immediato, una volta acquisite le modalità di legatura, e può essere utilizzato fino ai 3/4 anni di un bambino.

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